sabato 6 giugno 2015

Decifrare l'amore di Dio, 17 maggio 2015

Decoding God's Love 
Oggi vogliamo parlare dell’amore di Dio
Conoscete il tipo di Gesù secondo la New Age, che tutti vogliono raffigurare… Noi vogliamo parlare dell’amore reale, l’amore reale di Dio. Vogliamo esaminare alcune sfumature dei diversi processi che sono vivi e disponibili per capire l’amore di Dio e che si manifestano nella nostra vita. Così, sostanzialmente, vogliamo andare a decifrare questo tipo di processo di come alla fine l’amore si trasforma nella gioia di Dio, e di come la gioia di nostro Signore diventa la nostra forza.
Iniziamo col passo di Giovanni 21 9-15. Leggiamo insieme.
9"Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. 10Disse loro Gesù: «Portate un po' del pesce che avete preso ora». 11Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si squarciò. 12Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», perché sapevano bene che era il Signore. 13Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. 14Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti. 15Quand'ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?» Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli».
Questo naturalmente è il famoso incontro quando Gesù nel suo corpo risorto va a visitare i suoi discepoli, e qui in fondo è la prima volta che Gesù chiede a Simon Pietro se lo ama. Naturalmente Gesù chiede a Pietro tre volte: «Mi ami?» Io penso che, mentre viviamo la vita del Completo Testamento, e lottiamo contro i diavoli, scacciamo i demoni, guariamo gli infermi, e riportiamo in vita i morti, abbiamo anche bisogno di entrare in contatto con l’amore di Dio. Amen?! Abbiamo bisogno di riempirci e di ricaricarci del Suo amore perché siamo su un campo di battaglia. Stiamo combattendo. Stiamo combattendo per la verità, in spirito e verità, ma abbiamo anche bisogno di entrare in contatto con ciò che questo significa veramente.
Questa è una scena interessante, perché è la scena in cui, dopo che Cristo è morto, è stato crocifisso, ucciso come un prigioniero di stato, condannato a morte come un criminale, i discepoli erano tutti lì sul Mare di Galilea, non tutti, Simone, e avevano lasciato la città di Gerusalemme, avevano lasciato il posto dove Gesù era stato crocifisso ed erano tornati alla loro vita. Erano tornati ai loro diversi lavori che avevano abbandonato seguendo e servendo Gesù per tre anni. Simon Pietro era tornato a pescare, era tornato al suo vecchio lavoro ed era là fuori a pescare, a cercare di andare avanti con la sua vita dopo l’esperienza che aveva avuto con il Signore per tre anni, e non erano stati tre anni facili.
Sappiamo che quando giunse il tempo dell’ora finale Pietro rinnegò Gesù tre volte. Era troppo imbarazzato per stare con quest’uomo di Nazareth, troppo imbarazzato per dire: «Sì, ero con Gesù. Sono un discepolo di Gesù». Così se ne tornò a casa, tornò a pescare.
Hanno pescato tutta la notte non hanno preso nulla e all’improvviso al mattino vedono quest’uomo sulla spiaggia. E tutti sanno, capiscono che è Gesù. E Simone, la Bibbia dice che era nudo, si cinge la veste e salta in mare. Si getta in mare, vedendo Cristo sulla spiaggia. È tutto esultante. La cosa interessante in questa scena è che Cristo lo chiama e non dice nulla sul fatto che Pietro l’aveva rinnegato. Questo è l’uomo a cui Gesù aveva detto: «Su questa pietra io edificherò la mia chiesa». L’aveva benedetto, gli aveva dato una benedizione così potente ma lui, nell’ultima ora, aveva negato Cristo tre volte. Aveva avuto più volte l’opportunità di dire: «Sì, sono con lui», rimanendo forte nella fede, invece era stato codardo, tremante, condizionato dall’atmosfera degli altri intorno a lui, dalla paura della persecuzione, la paura di essere screditato o qualunque cosa fosse.
Ed ora quest’uomo è sconvolto; nel suo cuore sa che ha tradito Cristo, sa di averlo tradito, sa anche che la profezia che Gesù aveva fatto su di lui, che l’avrebbe negato tre volte, si è avverata. Si sente un traditore, sente di aver tradito il Figlio di Dio. È interessante perché, quando Gesù lo chiama sulla riva, gli dice di venire a mangiare con lui. Dice: “Venite a mangiare”. È interessante perché Pietro tira la rete e prende 153 pesci. 153 è molto vicino a 154, l’ora e il minuto in cui il Padre è morto. Quindi ci sono tutti quei pesci che Gesù aveva dato a loro miracolosamente e i discepoli vanno sulla riva e guardate cosa dice la Scrittura: E nessuno dei discepoli osava domandargli: “Chi sei?”, perché sapevano bene chi era. Presero il pane, mangiarono e poi Gesù chiese a Pietro tre volte: “Mi ami? Mi ami? Mi ami?”, perché Pietro l’aveva rinnegato tre volte: “Non ti conosco, non ti conosco, non ti conosco”. Gesù fa indennizzare a Pietro, gli fa riconoscere di aver peccato, di essere caduto dalla grazia. E gli chiede. «Mi ami?» Questa è la domanda: Mi vuoi bene? Mi sosterrai quando non è popolare? Starai dalla mia parte quando tutti vorranno perseguitarti? Amen! In quell’ora puoi essere stato debole, ma io te lo chiedo di nuovo: Mi ami, oppure ami te stesso, la tua reputazione, i tuoi rapporti sociali, o che altro?
Guardo la scena e vedo un quadro potente, perché in questo tempo anche noi stiamo affrontando esattamente la stessa situazione. Siamo persone che, qualunque sia la ragione, hanno voluto fuggire dalla verità, ma ora che parliamo della verità, devono affrontarla, volente o nolente. Devono affrontarla. Non possono più dire: «Non lo so. Non lo so. Seguirò senza cervello, senza mente, senza cuore, perché è lì che va il mio social network. Perché questo è ciò che ha molto seguito, perché lì è dove non avrò nessuna persecuzione o nessun intralcio nella mia vita».
Intanto Dio ci chiede: «Mi ami?» La cosa sorprendente è che quando Gesù fa questa domanda a Pietro e lui è dichiarato colpevole dallo Spirito Santo, Pietro sa che Gesù gli sta chiedendo questo perché l’ha rinnegato, perché non ha avuto il coraggio di sostenerlo nell’ultima ora, ha pensato alla sua vita più che a quella di Dio. È accusato dallo Spirito Santo, ma questa volta dice: «Sì, Signore, ti amo». Da quel momento va avanti e abbandona tutto. Abbandona tutto e va fuori a predicare Cristo. Sa che morirà, e alla fine è crocifisso a testa in giù, perché sente di non essere degno di essere crocifisso a testa in su.
Vedete, quando Dio vi chiede: «Mi ami?», questa è la reazione di un vero credente. Non è la reazione: «Sì, ti amo», e tutto finisce lì. Pietro si è fatto avanti e ha dato la sua vita, ha rischiato tutto, ha capito che non poteva vivere nella vigliaccheria e nella paura, ma che avrebbe dovuto vivere nella forza dell’amore di Dio e spingersi avanti nel pericolo, nel rischio, verso una morte sicura.
Questo è davvero quello che vedete. Vedete tutta la chiesa mondiale, vedete le persone che vogliono semplicemente ignorare la questione perché è più comodo, non sconvolge i loro punti di riferimento o la loro “comfort zone”. Poi c’è tutto un altro gruppo che non è né caldo né freddo, e aspetta da che parte saltare. Quale lato sarà politicamente più conveniente? Quale? Questo è proprio il motivo per cui Gesù ha detto che se siete deboli vi sputerà dalla bocca. Questo è il tempo in cui diventa chiaro da che parte state, in che cosa credete. Diventa molto chiaro in cosa credete. Credete che il Padre era una sorta di attivista per la pace?
Di solito diciamo che Dio è il Dio dello Shalom, e Shalom significa pace. Ma il significato profondo di Shalom non è pace, è completezza. Il significato di Shalom è completare, completezza. Egli è il Dio della completezza. E in quella completezza c’è la pace, c’è la giustizia, c’è la gioia, c’è l’abbondanza. Amen? Era interessante, perché mentre pregavo sull’amore di Dio, ho sentito che, se siamo ricolmi dell’amore di Dio, allora possiamo affrontare la morte, la sconfitta sicura, e possiamo stare con forza, con un potere soprannaturale che non è umano. Normalmente nel fisico saremmo deboli sotto quel tipo di persecuzione o pressione, ma poiché siamo nell’amore di Dio e siamo disposti a dare la nostra vita per Lui, a morire per Lui proprio come Pietro, siamo colmi di una forza soprannaturale.
Mi domandavo che collegamento c’era con questo. Come mai, quando sperimentiamo l’amore di Dio, riceviamo una forza soprannaturale? L’altro giorno guardavo la Cheon Seong Gyeong e il Padre ha risposto dicendo:
Cheon Seong Gyeong Pag. 142 (In Italiano)
"Di che cosa si rammarica Dio? Del fatto che l’umanità ha ereditato una linea di sangue falsa. Voi avete ereditato il sangue falso. Satana è l’origine di questo. Vuole sempre creare caos in tutte le cose della creazione. Voi siete collegati a questo universo, a questi diritti di proprietà e a questo lignaggio. La fonte di tutti i cinque sensi, quello che vedete, pensate, odorate, dite e toccate, appartiene al lato satanico".
Quando vediamo questo pensiamo solo al lignaggio, ma questa parola “proprietà” è molto importante da capire. Il Padre ha detto che Dio è il vero maestro e il vero “chuin” ossia proprietario. Lui è il vero proprietario. La settimana scorsa abbiamo parlato dell’ “etica della proprietà”. Quando viviamo la nostra vita, daremo la nostra vita per qualcosa. Dovete essere posseduti da qualcosa, che vi piaccia o meno. Sarete posseduti da questa o quella ideologia, dal relativismo, dal femminismo, qualunque cosa sia. Vi inchinerete a qualcosa e sarete posseduti da questo nella vostra vita; che sia il denaro, la conoscenza, il potere, il successo, vi inchinerete a qualcosa nella vostra vita. Amen?! Sarà così. Il vero compito è capire come la vera proprietà è collegata all’amore di Dio per noi.
Io credo che quando ci abbandoniamo all’amore di Dio, ci abbandoniamo anche al diritto di proprietà di Dio, di cui parla il Padre. Ci arrendiamo al Suo diritto di proprietà che è già di Dio, ma che noi riconosciamo e sotto il cui dominio scegliamo liberamente di andare, attraverso l’azione attiva di abbandonarci a Lui. E quando facciamo questo, abbandonandoci a Dio, riconoscendo che Lui ci possiede, che noi siamo Suoi, per dirla in modo più colloquiale, che Lui ci possiede, allora abbiamo la protezione che Dio mette subito intorno a noi, perché Dio tutto ciò che ama e possiede lo protegge, proprio come voi proteggete ogni cosa che amate e possedete. Amen?! È qui che viene la forza della protezione di Dio, quando ci abbandoniamo alla Sua proprietà e al Suo amore.
La Bibbia parla della cintura di protezione che ci circonda. Ricordo che una volta stavamo studiando la Bibbia e qualcuno ha chiesto: «Dio veramente ci giudica e poi ci brucia?» Ed io ho detto: Dio ha una cintura di protezione. Quando i polli lasciano il pollaio, li giudicate se finiscono mangiati da un lupo? Hanno lasciato la cintura di protezione e i predatori sono lì pronti a divorarli. Hanno lasciato quel recinto dell’amore e della proprietà, e non è neppure il proprietario che deve condannarli, sono divorati dai predatori perché hanno lasciato la loro cintura di protezione.
È molto importante. Noi ci arrenderemo a qualcosa, che sia qualche tipo di movimento per i diritti civili, o qualche genere di investimento personale che facciamo, che sia la nostra famiglia o noi stessi. Qualunque cosa sia, vi arrenderete a qualcosa. Dovete abbandonarvi a qualcosa nella vostra vita. Non m’importa a chi vi abbandonerete, se all’arte, ai videogame, o a qualcos’altro; vi arrenderete comunque a qualcosa. La vostra vita sarà vissuta per qualcosa. Ma tutte quelle strade sono strade vuote, che non portano al vostro Shalom, alla vostra completezza, perché la vostra completezza e il vostro Shalom possono venire solo dal Creatore. Lui è l’unico. Lui è l’unica strada. Più ci ribelliamo e scappiamo da questo, più dolore proveremo perché non vogliamo arrenderci alla proprietà di Dio. Non vogliamo sentire di essere un possesso, anche se quando ci sposiamo e ci amiamo vogliamo dire: io appartengo a te e tu appartieni a me. Siamo preoccupati del fatto o vogliamo ignorare il fatto che saremo posseduti da qualcosa e scegliamo tante altre cose nella vita cercando di credere e di convincerci che non ci possiederanno, che noi abbiamo il controllo, e la nostra vita ci sfugge di mano. Amen!
Ma quando ci abbandoniamo al vero proprietario… guardate qui (Vedi il brano della Cheon Seong Gyeong): le 5 funzioni, i 5 sensi possono essere ripresi dal dominio di Satana. Quello che vedevamo era quello che Satana voleva vedere. Quello che gustavamo era quello che Satana voleva gustare. Quello che toccavamo e udivamo era quello che Satana voleva sentire, gustare e toccare, ma quando entriamo sotto la proprietà di Dio e ci abbandoniamo alla Sua proprietà, Dio può iniziare a reclamare anche quei sensi spirituali. Ora può iniziare a darci dei poteri soprannaturali nei nostri sensi. Può iniziare ad aprire nuove dimensioni di visioni, incontri faccia a faccia, incontri con Dio, a farci sentire la voce di Dio, tutte quelle cose che i profeti delle Scritture hanno vissuto, visto e respirato; andiamo alla Sua presenza.
Un predicatore che ho ascoltato ha detto: «Quando Dio disse a Mosè di togliersi le scarpe perché era su un suolo sacro, gli stava dicendo di spogliarsi della sua vita passata. Togliti i sandali della tua carne e vivi nello spirito ardente, il cespuglio rovente, la potenza ardente dello Spirito Santo. Amen?! Togliti i saldali della carnalità e vivi nella potenza e nell’autorità dello spirito di Dio.
Stavo pregando su qual è la differenza, perché Dio, è vero, ama il santo e il peccatore. Andrà dietro tanto al pubblicano e alla prostituta, quanto al credente. Allora, qual è la differenza fra ricevere l’amore di Dio e quello che dà gioia a Dio oppure no? Quando andrò in cielo voglio che Dio sia lì e dica, come dice la Bibbia in Matteo 3:17: «ecco il mio servo fedele nel quale sono compiaciuto». C’è un collegamento fra l’amore di Dio e far felice Dio. È collegato alla Sua gioia. Se avete dei figli sapete che amerete sia il santo che il peccatore nella vostra famiglia. Amerete il figlio che va via e quello che resta. Ma c’è una differenza, perché alcuni figli possono farvi felici e voi potete essere fieri di loro, e questo vi darà gioia. D’altra parte Dio ha lo stesso amore anche per quelli che Lo tradiscono e si allontanano da Lui e vanno all’inferno a causa dell’arroganza, di propria spontanea volontà; quando vivono questo tipo di vita ribelle contro Dio, quando lo dissacrano, e questo è quello che sta succedendo adesso con la gerarchia che sta dissacrando il Padre, lo calpesta, lo cancella, l’amore di Dio è ugualmente presente, ma quando Dio non è contento questo porta alla sofferenza.
Il Suo amore è lo stesso lì, ma quando Dio non è contento, quando facciamo delle cose che vanno contro i Suoi comandamenti, contro le Sue parole, dimostriamo che stiamo soltanto ricevendo il Suo amore, vogliamo essere ladri del Suo amore, ricevere i benefici del Suo amore, ma non abbiamo uno scambio di dare e ricevere con Dio, non restituiamo l’amore che riceviamo da Lui per dargli gioia. È qui che facciamo del male a Dio. È qui che Gli facciamo del male. L’amore di Dio è ugualmente presente, è a nostra disposizione, ma poiché ce ne allontaniamo, ci rifiutiamo di inchinarci ad esso, di abbandonarci ad esso, questo causa a Dio sofferenza, dolore, agonia, tormento. Questo è ciò che vedremo. Poiché nella nostra chiesa abbiamo tutti questi relativisti che dicono: «Non pensate all’amore di Dio? Perché non amate come Dio?» No. Noi amiamo come Dio, ecco perché vi diciamo la verità, perché vi amiamo e abbiamo a cuore la vostra anima. Questa è la ragione per cui vi diciamo la verità. La volete con parole coperte di miele per farvi sentire caldi e coccolati dentro? Vogliamo che siate reali con Dio, perché Dio è reale, non è gelato, caramelle o zucchero filato. È reale. È interessante, perché guardate cosa rimane costante. L’amore di Dio è sia qui che qui. [nei due processi].
1) processo della gioia di Dio = amore di Dio + far felice = gioia
2) processo della sofferenza di Dio = amore di Dio + contrariare = sofferenza.
L’amore di Dio non cambia, ma guardate qua: far felice. Se un individuo vive una vita che onora Dio, che rispetta i Suoi comandamenti, facendo del proprio meglio, anche se in modo imperfetto, per servirlo e dargli gioia: questa è la differenza. È un individuo che riconosce la proprietà che Dio ha su di lui; e poiché Dio mi possiede ed io sono Suo, è mio obbligo d’amore restituirgli gioia, rendendolo felice. Amen. Come oggetto, è mio obbligo d’amore restituirgli bellezza, essere tutto ciò che Lui desidera che io sia come oggetto, restituirlo a lui e far sì che sia glorificato in questo.
Ma l’amore di Dio non cambia. Ricordo il 21 aprile, il giorno della Benedizione, quando l’autorità del Padre è ritornata sulla terra, sono apparsi quattro arcobaleni. Quello che ho sentito è che non solo il Padre ci ama, ma è contento di noi, quando la sua autorità è ritornata. E questo è molto importante, perché stiamo combattendo una battaglia, stiamo lottando contro il diavolo e tanti di noi in effetti sono in prima linea, affrontano battaglie e schermaglie.
È importante che in mezzo a tutto questo ricordiamo quanto Dio ci ama. È importante che ce ne ricordiamo, perché mentre cerchiamo di realizzare le cose possiamo perdere di vista questo fatto, e dimenticarci di essere nella posizione di ricevere.
Non sto dicendo che realizzare le cose è male; è importante realizzare le cose per Dio. Ma noi facciamo quello che facciamo perché quello che siamo ci ispira a fare quello che facciamo; non alla rovescia. Non facciamo qualcosa per diventare qualcosa; chi siamo determina quello che facciamo. E poiché siamo gli amati di Cristo, ecco perché lo sosteniamo nell’ultima ora, anche se è dura, anche se siamo perseguitati. In mezzo a tutto ciò, tuttavia, è anche importante ricordare che Dio mi ama, perché ce ne possiamo dimenticare. In mezzo alla battaglia ci possiamo dimenticare che Dio mi ama ed è contento di me.
Nelle ultime settimane abbiamo parlato della cerimonia dei 3 giorni; abbiamo parlato delle 6 Marie; qualunque sia la situazione, ne abbiamo parlato. La cosa interessante è che purtroppo siamo in una situazione in cui la gerarchia della chiesa circonda la Madre e la Madre stessa crede di aver salvato il Padre dalle sue debolezze fisiche. Ma in realtà è il contrario. Vedete, questo è ciò che lei non capisce. Il Padre l’ha salvata continuamente. Infatti la stessa cerimonia dei tre giorni è stata una salvezza per lei, perché è stato attraverso la cerimonia dei tre giorni che tutte le spose di Cristo hanno potuto essere unite a Cristo attraverso il marito che si riveste di Cristo. Così ciascuna sposa ha potuto essere con Cristo attraverso la cerimonia dei 3 giorni. È stata una salvezza, è stato un dono del Cielo che è stato dato alla Madre, in modo che i sentimenti carnali e fisici, o i sentimenti personali di dolore che poteva aver provato fossero liberati. È per questo motivo che la cerimonia dei tre giorni è vitale per ricevere la Benedizione, specialmente per la prima generazione. Amen! È vitale. Assolutamente vitale.
Ricordo che una volta Kook Jin … Facciamo un bell’applauso a mio fratello che è qui. Sono così grato per lui. Sapete cosa mi ha detto? Mi ha detto qualcosa che mi ha sbalordito. È successo un paio di anni fa. E questo è stato dopo che il Padre mi aveva incoronato e tutto il resto. Mio fratello è venuto da me e mi ha detto: «Io so quanto il Padre mi ama vedendo quanto ama te». Questo mi ha lasciato sbalordito. Eccomi qui, il Padre mi ha appena dato la sua eredità, mi ha dato tutto il suo regno, incoronandomi tre volte, e lui viene da me e mi dice: «Sento l’amore del Padre quando vedo che lui ama te. Io non ho mai ricevuto questo amore, ma quando lo vedo amare te, sento il suo amore per me». Questo mi ha lasciato sbalordito.
Se avete dei figli o avete dei fratelli, sapete quanta rivalità c’è nei confronti dei genitori, quanta competizione c’è per ricevere l’attenzione dei genitori. Ma ecco qui un uomo che avrebbe dovuto essere arrabbiato con me, che avrebbe dovuto desiderare di uccidermi, perché mio padre ha trasmesso tutta la sua eredità a me, ecco che dice: «Posso sentire il suo amore da quanto lui ama te».
Sono rimasto sbalordito. Nel corso degli anni, ripensando a questo, ho capito che questo è veramente il cuore di abbandonarsi alla proprietà di Dio, all’amore di Dio. Questo è il vero abbandono.
E penso a tutta la situazione, e anche alla situazione di nostra madre. A come il Padre passava il tempo con i membri: 10 ore, 12 ore, e lei era molto dispiaciuta perché lui le aveva promesso di finire in due ore. E questo non è successo solo una o due volte; succedeva in continuazione. Lei era un po’ innervosita personalmente. Si arrabbiava: «Hai promesso due ore, come puoi stare con i membri e parlare con loro per 15 ore? Hai promesso che saresti venuto a tavola per la colazione e ora la colazione è fredda e non puoi mangiare». Tutto questo genere di cose. Questo è vero, ed è successo nella nostra casa.
Ma ora mi rendo conto che, come il nostro vero fratello maggiore si arrende alla proprietà di Dio e può dire al fratello minore che ha ricevuto tutte le benedizioni, che non si è meritato ma che gli sono state date: «Posso vedere l’amore del Padre per me, quando vedo quanto lui ama te»….. ora mi rendo conto che tutte quelle volte che il Padre era con i membri in diversi paesi - e quella poteva essere l’ultima volta che lo vedevano, ed era una situazione in cui dopo decenni e decenni tanti arcangeli avevano circondato la Madre, incoraggiandola in ogni tipo di pensiero, se vedendo quando il Padre dava se stesso a tutti i fratelli e sorelle, i figli di Dio, la Madre avesse detto: «Sento il suo amore per me quando vedo quanto lui vi ama», se avesse detto questo, se avesse potuto ripeterselo nella mente, se fosse stata circondata da persone che non cercano di sfruttarla e di usarla per avere soldi e potere, ma da persone vere che la incoraggiano nello spirito e nella parola, e avesse avuto questo tipo di mente, pensate a come sarebbe stato diverso!
Se avesse detto: «Guarda quanto ama i nostri fratelli e sorelle. È così che ama me, perché questo è un riflesso di quanto lui mi ama»; questo avrebbe potuto darle così tanto potere, tanta forza, l’avrebbe potuta rafforzare spiritualmente, le avrebbe potuto dare consacrazione, autorità, potere spirituale solo con questo parametro di riferimento, invece di dire: «Hai spezzato un’altra promessa. La colazione si sta raffreddando, il pranzo si sta raffreddando, non hai tempo per me».
Io sento che nell’ora finale Dio ci sta chiedendo, ci sta veramente chiedendo: «Voglio riversare tutto il mio amore su di te. In che posizione starai? Mi sosterrai? Darai la tua vita per me?» Non solo a parole, ma morirai per me, proprio come ha fatto Pietro? Dio ci sta chiedendo questo perché mentre Lo sosteniamo con forza e siamo perseguitati a destra e a sinistra, e la gente del mondo che sostiene Dio è perseguitata a destra e a sinistra, dobbiamo renderci conto che “Dio mi ama”. Dio ama voi che lo sostenete.
E la chiave successiva è che Dio è contento di noi mentre lo sosteniamo. Dio ama anche il peccatore, ma è contrariato quando lo dissacrano. Amen!? Perciò io credo che in questo tempo è importante che possiamo sperimentare l’amore di Dio persino mentre siamo in battaglia. Non si tratta di quella sorta di relativismo che dice: “Ama il tuo nemico, e poi tagliagli la testa”. Non è questo ciò che significa. Oppure: ama i tuoi nemici mentre ti saccheggiano, violentano, distruggono. Non è questo quello che significa. Abbiamo il diritto di difendere Dio. È nostro diritto difendere Dio. È nostro diritto difendere Dio nell’ora finale. È nostro dovere difenderci contro i predatori che vengono nel pollaio. Abbiamo un diritto: la protezione.
Sento fortemente che il Padre vuole incoraggiare quelli che stanno rischiando la loro vita per lui adesso. Perché so che si avanti ad onde: a volte vi sentite su, ma a volte vi sentite veramente giù; a volte siete rinvigoriti, a volte è stancante. Ma so una cosa. Voglio essere il tipo di figlio che, quando sarò di fronte a mio padre, lui dirà: «Figlio mio, sei stato fedele ed io sono soddisfatto di te». Voglio essere questo tipo di figlio. Anche se perdo tutto, anche se non ho nulla, lui potrà guardarmi e dire: «Sono soddisfatto di te, ragazzo mio».
Voglio incoraggiare tutti quelli che sono qui a combattere la buona battaglia, che sono perseguitati, vi voglio incoraggiare: “Dio vi ama tanto”. Ha dato la sua vita per voi, e anche per i peccatori, ma è contento di quello che state facendo. Voi state dalla sua parte nell’ultima ora, quando conta veramente. Lo sostenete quando tutti prendono la strada facile e lo calpestano. Perché questo è quello che stanno facendo tutti gli altri, e dove sta andando il gregge. Noi siamo quelli che si ergono in sua difesa a rischio di perdere tutto per un’unica ragione, ossia perché lo amiamo. Proprio così.
Voglio anche ringraziare personalmente tutti i fratelli e sorelle del mondo, e naturalmente tutti voi [nella Sanctuary Church]. È un onore per me stare qui con voi in questo tempo tumultuoso. È un grande onore perché sto insieme a persone di vera fede, che credono in Cristo e non sono semplicemente persone che vanno in chiesa o che seguono il gregge, sono autentiche persone di Dio, guerrieri di Cristo che sanno ciò che è giusto e ciò che è sbagliato e vogliono far felice Dio. E vi ringrazio per questo, perché è un onore lavorare con questo tipo di persone. È un onore. E prego veramente che il Padre riversi il suo amore su di noi oggi. Omma, vuoi dire qualcosa su questo?
Parla Yeon Ah Nim, La Moglie di Hyung Jin Moon
Grazie infinite. A nome di tutti lasciate che gli dia un abbraccio. [Applausi].
Quando penso al Padre, devo essere onesta con voi. Era un uomo che faceva paura. Oh, sì. Vi sto dicendo la verità. Metteva un po’ paura. Così io stavo sempre indietro, mandavo avanti mio marito.” «Appa, tu vai davanti. Fai tu così». Preferivo sempre rimanere dietro perché, è vero, mi faceva paura. E aveva un potere spirituale immenso, come ricorderete. E tanti della prima generazione sono stati matchati dal Padre perché sapevano e credevano che il Padre li conosceva più di loro stessi.
Il Padre può vedere persino tutto il mondo spirituale e tutti gli antenati che sono dietro a una persona. Ecco perché può fare il nostro Matching. La nostra prima generazione credeva in questo ed era vero. Ricordo una sorella che una volta ha dato la sua testimonianza e ha raccontato che aveva fatto un sogno. Ha visto il Padre sul fondo dell’oceano. Era molto buio, ma il Padre era sul fondo dell’oceano. Era scioccata: cos’è successo al Padre? Poi ha avuto l’opportunità di partecipare a un Hoon Dok Hae con il Padre. Il Padre era nel bel mezzo della lettura dell’Hon Dok Hae e si è fermato e ha detto: «Ero in fondo all’oceano perché stavo lottando con l’asse della terra». E l’ha guardata negli occhi. Lei era sbalordita e ha detto: Mio Dio, non gliel’ho neanche chiesto e lui conosce già le nostre domande. Ecco perché a volte, durante l’Hon Dok Hae, il Padre va in giro, cambia argomento, e così risponde a tutti quelli che sono seduti lì. Ecco cosa ha testimoniato questa sorella. E questo ha accresciuto la mia paura verso il Padre. La Bibbia nei Proverbi dice: “L’inizio della saggezza è conoscere il timore di Dio”. È proprio vero.
Oggi, ascoltando il messaggio di mio marito, mi sono venute tante lacrime perché sento così tanto Dio, e così tanto il Padre. Io non so per quale ragione lui ha dato così tante benedizioni alla nostra coppia. Ha scelto mio marito come successore. Possiamo chiedere di più? Ha detto che la nostra coppia è una coppia che il Cielo ama. La benedizione immensa che abbiamo ricevuto era straordinaria. Ma è facile amare Dio ed essere gioiosi con Dio quando riceviamo tante benedizioni. Il problema e la prova vengono quando Dio vi dice di fare delle cose che non volete fare. A volte sono cose che sembrano crearvi dei problemi e Dio vi dice di farle. Quando eravamo in Corea e facevamo i ministri della Mega church [la grande chiesa a Seul] e ogni domenica partecipavano al servizio migliaia di persone, a volte dovevamo abbandonare tutto e andare a servire il Padre. Era una decisione molto difficile, ma più lo facevamo, più benedizioni venivano. Abbiamo potuto servire il Padre personalmente nell’ultima ora.
Quando siamo venuti qui in Pennsylvania e abbiamo abbandonato tutto, la nostra posizione, tutte le cose cha avevamo, tutta la reputazione, è stata una cosa difficile ed io personalmente non volevo farlo. Ma siamo venuti qui ed ho potuto conoscere nostro Padre più profondamente di quanto avrei mai potuto immaginare. Il rapporto personale con il Padre che ho trovato era così immenso. A volte avevo sentito quasi che il Padre mi stava punendo, ma il Padre aveva un piano migliore.
Fratelli e sorelle, proprio come Giobbe fu messo alla prova da Satana con l’approvazione di Dio, così noi siamo provati e messi in situazioni difficili. Io ho capito questo. Già un paio di volte vi ho raccontato di come il Padre ci ha schiaffeggiati, mi ha schiaffeggiato sulla guancia in Nigeria. Ma in effetti il Padre, dopo quella prova, era preoccupato per noi, era preoccupato per me: “non puoi tenere nessun rancore, nessun risentimento”. Io penso che anche per Dio sia la stessa cosa. Lui ci mette alla prova, ci mette in situazioni difficili ma si preoccupa di noi, ci ama veramente. Quando vede che rimaniamo forti, anche se è difficile, quella prova diventa il Suo amore. Oggi, fratelli e sorelle, siamo forti e testimoniamo il Suo amore in mezzo alle difficoltà. Aju.
Amen. Grazie, Omma.
Guardiamo il passo della Cheong Seong Gyeong
Cheon Seong Gyeong. Pag. 323 In Italiano
Solo il vero amore può influenzare la motivazione, il corso o la conclusione della nostra vita. Essendo nati nell’amore, gli esseri umani devono vivere per l’amore, e persino morire per l’amore alla fine della loro vita.
Voglio che restiate seduti, e ora chiudiamo gli occhi. Voglio prendere un po’ di tempo per essere alla presenza di Dio. Tante volte invitiamo Dio ad essere presente ma non sappiamo come farlo restare. Tante volte cerchiamo solo di realizzare delle cose per Lui, e Lui ci vuole dare, ma noi non sappiamo ricevere.
Voglio prendere questo tempo per ricevere da Dio, perché in mezzo a questa battaglia abbiamo anche bisogno di riempirci di nutrimenti e dell’amore di cui Dio ci colma.
Hyung Jin Moon prega
Padre, Ti ringraziamo tanto. Dio, sappiamo che ci ami tanto, perché hai detto beati quelli che sono perseguitati per la giustizia, perché di essi è il Regno dei Cieli.
Padre, sappiamo di essere tanto benedetti; siamo benedetti perché stiamo per la giustizia, non per l’arroganza. Signore, ma per Te. Perché Tu sei perfetta giustizia, perfetta shalom, pace e completezza. Tu sei perfezione perfetta.
Padre, oggi vogliamo venire alla Tua presenza. Ma tante volte, mentre combattiamo contro i demoni e i diavoli nella nostra vita e gli eserciti che ci vengono contro, è facile perdere di vista quanto Tu ci ami, quanto sei contento di noi perché combattiamo la buona battaglia.
Padre, Ti ringraziamo in questo momento perché ci ami tanto, perché hai dato la tua vita sulla croce in continuazione, in modo che fossimo liberi e vivessimo in libertà nel tuo spirito.
Padre veniamo a contatto col Tuo amore, vogliamo abbandonarci a Te, vogliamo abbandonarci alla Tua proprietà e al Tuo dominio. Ti chiediamo di essere ora ricolmi dello Spirito Santo. Non è necessario che venga in modo super-spettacolare. Potrebbe venire come una tranquilla onda dello spirito su di noi.
Padre, abbandoniamo le nostre aspettative di volere che tu ti manifesti con tuoni e fulmini, vogliamo solo essere alla tua presenza, per quanto umile e mite sia.
Padre, vogliamo notarti nel battito del nostro cuore che sta battendo in questo momento, che è la grazia dell’amore che hai dato. Vogliamo notare la Tua presenza nel respiro che tiriamo in questo momento perché è la Tua grazia. Saremmo potuti morire la notte scorsa. Vogliamo notarti nella sensazione che abbiamo nei nostri sensi in questo momento, e vogliamo reclamare questi sensi e tutti i nostri sensi spirituali sotto la Tua proprietà. Tu sei il proprietario del nostro spirito, tu ci possiedi, Signore. Possiedi il nostro spirito, ci possiedi, Padre, e noi siamo contenti di essere qui.
Padre preghiamo che Tu liberi questi sensi in modo che possiamo sentire la potenza del Tuo amore che ci rinvigorisce e della Tua grazia che è reale e viva nella nostra vita.
Padre, mentre avanziamo sul campo di battaglia per Te contro quelli che stanno contro di Te, preghiamo sempre di ricordarci di darti gioia come nostro scopo.
Padre preghiamo di poter essere quelli che stanno con questa consacrazione e preghiamo e Ti ringraziamo per tutte le cose che stai facendo, la forza e la ricarica che ci stai dando adesso. Perché Padre, senza di Te noi non siamo nessuno, ma con Te siamo tutto.
Ti ringraziamo Signore e rendiamo a Te tutta la gloria, e l’onore. Riportiamo questo in tutti i nostri nomi e preghiamo questo nel Tuo santo nome. Amen! Aju.

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