Decoding God's
Love
Oggi vogliamo parlare
dell’amore di Dio
Conoscete il tipo di
Gesù secondo la New Age, che tutti vogliono raffigurare… Noi vogliamo parlare
dell’amore reale, l’amore reale di Dio. Vogliamo esaminare alcune sfumature dei
diversi processi che sono vivi e disponibili per capire l’amore di Dio e che si
manifestano nella nostra vita. Così, sostanzialmente, vogliamo andare a
decifrare questo tipo di processo di come alla fine l’amore si trasforma nella
gioia di Dio, e di come la gioia di nostro Signore diventa la nostra forza.
Iniziamo col passo di
Giovanni 21 9-15. Leggiamo insieme.
9"Appena scesi a
terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. 10Disse
loro Gesù: «Portate un po' del pesce che avete preso ora». 11Allora Simon
Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatré
grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si squarciò. 12Gesù
disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli:
«Chi sei?», perché sapevano bene che era il Signore. 13Gesù si avvicinò,
prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. 14Era la terza volta
che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai
morti. 15Quand'ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio
di Giovanni, mi ami più di costoro?» Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai
che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli».
Questo naturalmente è
il famoso incontro quando Gesù nel suo corpo risorto va a visitare i suoi
discepoli, e qui in fondo è la prima volta che Gesù chiede a Simon Pietro se lo
ama. Naturalmente Gesù chiede a Pietro tre volte: «Mi ami?» Io penso che,
mentre viviamo la vita del Completo Testamento, e lottiamo contro i diavoli,
scacciamo i demoni, guariamo gli infermi, e riportiamo in vita i morti, abbiamo
anche bisogno di entrare in contatto con l’amore di Dio. Amen?! Abbiamo bisogno
di riempirci e di ricaricarci del Suo amore perché siamo su un campo di
battaglia. Stiamo combattendo. Stiamo combattendo per la verità, in spirito e
verità, ma abbiamo anche bisogno di entrare in contatto con ciò che questo
significa veramente.
Questa è una scena
interessante, perché è la scena in cui, dopo che Cristo è morto, è stato
crocifisso, ucciso come un prigioniero di stato, condannato a morte come un
criminale, i discepoli erano tutti lì sul Mare di Galilea, non tutti, Simone, e
avevano lasciato la città di Gerusalemme, avevano lasciato il posto dove Gesù
era stato crocifisso ed erano tornati alla loro vita. Erano tornati ai loro
diversi lavori che avevano abbandonato seguendo e servendo Gesù per tre anni. Simon
Pietro era tornato a pescare, era tornato al suo vecchio lavoro ed era là fuori
a pescare, a cercare di andare avanti con la sua vita dopo l’esperienza che
aveva avuto con il Signore per tre anni, e non erano stati tre anni facili.
Sappiamo che quando
giunse il tempo dell’ora finale Pietro rinnegò Gesù tre volte. Era troppo
imbarazzato per stare con quest’uomo di Nazareth, troppo imbarazzato per dire:
«Sì, ero con Gesù. Sono un discepolo di Gesù». Così se ne tornò a casa, tornò a
pescare.
Hanno pescato tutta
la notte non hanno preso nulla e all’improvviso al mattino vedono quest’uomo
sulla spiaggia. E tutti sanno, capiscono che è Gesù. E Simone, la Bibbia dice
che era nudo, si cinge la veste e salta in mare. Si getta in mare, vedendo Cristo
sulla spiaggia. È tutto esultante. La cosa interessante in questa scena è che
Cristo lo chiama e non dice nulla sul fatto che Pietro l’aveva rinnegato.
Questo è l’uomo a cui Gesù aveva detto: «Su questa pietra io edificherò la mia
chiesa». L’aveva benedetto, gli aveva dato una benedizione così potente ma lui,
nell’ultima ora, aveva negato Cristo tre volte. Aveva avuto più volte
l’opportunità di dire: «Sì, sono con lui», rimanendo forte nella fede, invece
era stato codardo, tremante, condizionato dall’atmosfera degli altri intorno a
lui, dalla paura della persecuzione, la paura di essere screditato o qualunque
cosa fosse.
Ed ora quest’uomo è
sconvolto; nel suo cuore sa che ha tradito Cristo, sa di averlo tradito, sa
anche che la profezia che Gesù aveva fatto su di lui, che l’avrebbe negato tre
volte, si è avverata. Si sente un traditore, sente di aver tradito il Figlio di
Dio. È interessante perché, quando Gesù lo chiama sulla riva, gli dice di
venire a mangiare con lui. Dice: “Venite a mangiare”. È interessante perché
Pietro tira la rete e prende 153 pesci. 153 è molto vicino a 154, l’ora e il
minuto in cui il Padre è morto. Quindi ci sono tutti quei pesci che Gesù aveva
dato a loro miracolosamente e i discepoli vanno sulla riva e guardate cosa dice
la Scrittura: E nessuno dei discepoli osava domandargli: “Chi sei?”, perché
sapevano bene chi era. Presero il pane, mangiarono e poi Gesù chiese a Pietro
tre volte: “Mi ami? Mi ami? Mi ami?”, perché Pietro l’aveva rinnegato tre
volte: “Non ti conosco, non ti conosco, non ti conosco”. Gesù fa indennizzare a
Pietro, gli fa riconoscere di aver peccato, di essere caduto dalla grazia. E
gli chiede. «Mi ami?» Questa è la domanda: Mi vuoi bene? Mi sosterrai quando
non è popolare? Starai dalla mia parte quando tutti vorranno perseguitarti?
Amen! In quell’ora puoi essere stato debole, ma io te lo chiedo di nuovo: Mi
ami, oppure ami te stesso, la tua reputazione, i tuoi rapporti sociali, o che
altro?
Guardo la scena e
vedo un quadro potente, perché in questo tempo anche noi stiamo affrontando
esattamente la stessa situazione. Siamo persone che, qualunque sia la ragione,
hanno voluto fuggire dalla verità, ma ora che parliamo della verità, devono
affrontarla, volente o nolente. Devono affrontarla. Non possono più dire: «Non
lo so. Non lo so. Seguirò senza cervello, senza mente, senza cuore, perché è lì
che va il mio social network. Perché questo è ciò che ha molto seguito, perché
lì è dove non avrò nessuna persecuzione o nessun intralcio nella mia vita».
Intanto Dio ci chiede:
«Mi ami?» La cosa sorprendente è che quando Gesù fa questa domanda a Pietro e
lui è dichiarato colpevole dallo Spirito Santo, Pietro sa che Gesù gli sta
chiedendo questo perché l’ha rinnegato, perché non ha avuto il coraggio di
sostenerlo nell’ultima ora, ha pensato alla sua vita più che a quella di Dio. È
accusato dallo Spirito Santo, ma questa volta dice: «Sì, Signore, ti amo». Da
quel momento va avanti e abbandona tutto. Abbandona tutto e va fuori a
predicare Cristo. Sa che morirà, e alla fine è crocifisso a testa in giù,
perché sente di non essere degno di essere crocifisso a testa in su.
Vedete, quando Dio vi
chiede: «Mi ami?», questa è la reazione di un vero credente. Non è la reazione:
«Sì, ti amo», e tutto finisce lì. Pietro si è fatto avanti e ha dato la sua
vita, ha rischiato tutto, ha capito che non poteva vivere nella vigliaccheria e
nella paura, ma che avrebbe dovuto vivere nella forza dell’amore di Dio e
spingersi avanti nel pericolo, nel rischio, verso una morte sicura.
Questo è davvero quello
che vedete. Vedete tutta la chiesa mondiale, vedete le persone che vogliono
semplicemente ignorare la questione perché è più comodo, non sconvolge i loro
punti di riferimento o la loro “comfort zone”. Poi c’è tutto un altro gruppo
che non è né caldo né freddo, e aspetta da che parte saltare. Quale lato sarà
politicamente più conveniente? Quale? Questo è proprio il motivo per cui Gesù
ha detto che se siete deboli vi sputerà dalla bocca. Questo è il tempo in cui
diventa chiaro da che parte state, in che cosa credete. Diventa molto chiaro in
cosa credete. Credete che il Padre era una sorta di attivista per la pace?
Di solito diciamo che
Dio è il Dio dello Shalom, e Shalom significa pace. Ma il significato profondo
di Shalom non è pace, è completezza. Il significato di Shalom è completare,
completezza. Egli è il Dio della completezza. E in quella completezza c’è la
pace, c’è la giustizia, c’è la gioia, c’è l’abbondanza. Amen? Era interessante,
perché mentre pregavo sull’amore di Dio, ho sentito che, se siamo ricolmi
dell’amore di Dio, allora possiamo affrontare la morte, la sconfitta sicura, e
possiamo stare con forza, con un potere soprannaturale che non è umano.
Normalmente nel fisico saremmo deboli sotto quel tipo di persecuzione o
pressione, ma poiché siamo nell’amore di Dio e siamo disposti a dare la nostra
vita per Lui, a morire per Lui proprio come Pietro, siamo colmi di una forza
soprannaturale.
Mi domandavo che
collegamento c’era con questo. Come mai, quando sperimentiamo l’amore di Dio,
riceviamo una forza soprannaturale? L’altro giorno guardavo la Cheon Seong
Gyeong e il Padre ha risposto dicendo:
Cheon Seong Gyeong
Pag. 142 (In Italiano)
"Di che cosa si
rammarica Dio? Del fatto che l’umanità ha ereditato una linea di sangue falsa.
Voi avete ereditato il sangue falso. Satana è l’origine di questo. Vuole sempre
creare caos in tutte le cose della creazione. Voi siete collegati a questo
universo, a questi diritti di proprietà e a questo lignaggio. La fonte di tutti
i cinque sensi, quello che vedete, pensate, odorate, dite e toccate, appartiene
al lato satanico".
Quando vediamo questo
pensiamo solo al lignaggio, ma questa parola “proprietà” è molto importante da
capire. Il Padre ha detto che Dio è il vero maestro e il vero “chuin” ossia
proprietario. Lui è il vero proprietario. La settimana scorsa abbiamo parlato
dell’ “etica della proprietà”. Quando viviamo la nostra vita, daremo la nostra
vita per qualcosa. Dovete essere posseduti da qualcosa, che vi piaccia o meno.
Sarete posseduti da questa o quella ideologia, dal relativismo, dal femminismo,
qualunque cosa sia. Vi inchinerete a qualcosa e sarete posseduti da questo
nella vostra vita; che sia il denaro, la conoscenza, il potere, il successo, vi
inchinerete a qualcosa nella vostra vita. Amen?! Sarà così. Il vero compito è
capire come la vera proprietà è collegata all’amore di Dio per noi.
Io credo che quando
ci abbandoniamo all’amore di Dio, ci abbandoniamo anche al diritto di proprietà
di Dio, di cui parla il Padre. Ci arrendiamo al Suo diritto di proprietà che è
già di Dio, ma che noi riconosciamo e sotto il cui dominio scegliamo
liberamente di andare, attraverso l’azione attiva di abbandonarci a Lui. E
quando facciamo questo, abbandonandoci a Dio, riconoscendo che Lui ci possiede,
che noi siamo Suoi, per dirla in modo più colloquiale, che Lui ci possiede,
allora abbiamo la protezione che Dio mette subito intorno a noi, perché Dio
tutto ciò che ama e possiede lo protegge, proprio come voi proteggete ogni cosa
che amate e possedete. Amen?! È qui che viene la forza della protezione di Dio,
quando ci abbandoniamo alla Sua proprietà e al Suo amore.
La Bibbia parla della
cintura di protezione che ci circonda. Ricordo che una volta stavamo studiando
la Bibbia e qualcuno ha chiesto: «Dio veramente ci giudica e poi ci brucia?» Ed
io ho detto: Dio ha una cintura di protezione. Quando i polli lasciano il
pollaio, li giudicate se finiscono mangiati da un lupo? Hanno lasciato la
cintura di protezione e i predatori sono lì pronti a divorarli. Hanno lasciato
quel recinto dell’amore e della proprietà, e non è neppure il proprietario che
deve condannarli, sono divorati dai predatori perché hanno lasciato la loro
cintura di protezione.
È molto importante.
Noi ci arrenderemo a qualcosa, che sia qualche tipo di movimento per i diritti
civili, o qualche genere di investimento personale che facciamo, che sia la
nostra famiglia o noi stessi. Qualunque cosa sia, vi arrenderete a qualcosa.
Dovete abbandonarvi a qualcosa nella vostra vita. Non m’importa a chi vi
abbandonerete, se all’arte, ai videogame, o a qualcos’altro; vi arrenderete
comunque a qualcosa. La vostra vita sarà vissuta per qualcosa. Ma tutte quelle
strade sono strade vuote, che non portano al vostro Shalom, alla vostra
completezza, perché la vostra completezza e il vostro Shalom possono venire
solo dal Creatore. Lui è l’unico. Lui è l’unica strada. Più ci ribelliamo e
scappiamo da questo, più dolore proveremo perché non vogliamo arrenderci alla
proprietà di Dio. Non vogliamo sentire di essere un possesso, anche se quando ci
sposiamo e ci amiamo vogliamo dire: io appartengo a te e tu appartieni a me.
Siamo preoccupati del fatto o vogliamo ignorare il fatto che saremo posseduti
da qualcosa e scegliamo tante altre cose nella vita cercando di credere e di
convincerci che non ci possiederanno, che noi abbiamo il controllo, e la nostra
vita ci sfugge di mano. Amen!
Ma quando ci
abbandoniamo al vero proprietario… guardate qui (Vedi il brano della Cheon
Seong Gyeong): le 5 funzioni, i 5 sensi possono essere ripresi dal dominio
di Satana. Quello che vedevamo era quello che Satana voleva vedere. Quello che
gustavamo era quello che Satana voleva gustare. Quello che toccavamo e udivamo
era quello che Satana voleva sentire, gustare e toccare, ma quando entriamo
sotto la proprietà di Dio e ci abbandoniamo alla Sua proprietà, Dio può
iniziare a reclamare anche quei sensi spirituali. Ora può iniziare a darci dei
poteri soprannaturali nei nostri sensi. Può iniziare ad aprire nuove dimensioni
di visioni, incontri faccia a faccia, incontri con Dio, a farci sentire la voce
di Dio, tutte quelle cose che i profeti delle Scritture hanno vissuto, visto e
respirato; andiamo alla Sua presenza.
Un predicatore che ho
ascoltato ha detto: «Quando Dio disse a Mosè di togliersi le scarpe perché era
su un suolo sacro, gli stava dicendo di spogliarsi della sua vita passata.
Togliti i sandali della tua carne e vivi nello spirito ardente, il cespuglio
rovente, la potenza ardente dello Spirito Santo. Amen?! Togliti i saldali della
carnalità e vivi nella potenza e nell’autorità dello spirito di Dio.
Stavo pregando su
qual è la differenza, perché Dio, è vero, ama il santo e il peccatore. Andrà
dietro tanto al pubblicano e alla prostituta, quanto al credente. Allora, qual
è la differenza fra ricevere l’amore di Dio e quello che dà gioia a Dio oppure
no? Quando andrò in cielo voglio che Dio sia lì e dica, come dice la Bibbia
in Matteo 3:17: «ecco il mio servo fedele nel quale sono
compiaciuto». C’è un collegamento fra l’amore di Dio e far felice Dio. È
collegato alla Sua gioia. Se avete dei figli sapete che amerete sia il santo
che il peccatore nella vostra famiglia. Amerete il figlio che va via e quello
che resta. Ma c’è una differenza, perché alcuni figli possono farvi felici e
voi potete essere fieri di loro, e questo vi darà gioia. D’altra parte Dio ha
lo stesso amore anche per quelli che Lo tradiscono e si allontanano da Lui e
vanno all’inferno a causa dell’arroganza, di propria spontanea volontà; quando
vivono questo tipo di vita ribelle contro Dio, quando lo dissacrano, e questo è
quello che sta succedendo adesso con la gerarchia che sta dissacrando il Padre,
lo calpesta, lo cancella, l’amore di Dio è ugualmente presente, ma quando Dio
non è contento questo porta alla sofferenza.
Il Suo amore è lo
stesso lì, ma quando Dio non è contento, quando facciamo delle cose che vanno
contro i Suoi comandamenti, contro le Sue parole, dimostriamo che stiamo
soltanto ricevendo il Suo amore, vogliamo essere ladri del Suo amore, ricevere
i benefici del Suo amore, ma non abbiamo uno scambio di dare e ricevere con Dio,
non restituiamo l’amore che riceviamo da Lui per dargli gioia. È qui che
facciamo del male a Dio. È qui che Gli facciamo del male. L’amore di Dio è
ugualmente presente, è a nostra disposizione, ma poiché ce ne allontaniamo, ci
rifiutiamo di inchinarci ad esso, di abbandonarci ad esso, questo causa a Dio
sofferenza, dolore, agonia, tormento. Questo è ciò che vedremo. Poiché nella
nostra chiesa abbiamo tutti questi relativisti che dicono: «Non pensate
all’amore di Dio? Perché non amate come Dio?» No. Noi amiamo come Dio, ecco
perché vi diciamo la verità, perché vi amiamo e abbiamo a cuore la vostra
anima. Questa è la ragione per cui vi diciamo la verità. La volete con parole
coperte di miele per farvi sentire caldi e coccolati dentro? Vogliamo che siate
reali con Dio, perché Dio è reale, non è gelato, caramelle o zucchero filato. È
reale. È interessante, perché guardate cosa rimane costante. L’amore di Dio è
sia qui che qui. [nei due processi].
1) processo della
gioia di Dio = amore di Dio + far felice = gioia
2) processo della
sofferenza di Dio = amore di Dio + contrariare = sofferenza.
L’amore di Dio non
cambia, ma guardate qua: far felice. Se un individuo vive una vita che onora
Dio, che rispetta i Suoi comandamenti, facendo del proprio meglio, anche se in
modo imperfetto, per servirlo e dargli gioia: questa è la differenza. È un
individuo che riconosce la proprietà che Dio ha su di lui; e poiché Dio mi
possiede ed io sono Suo, è mio obbligo d’amore restituirgli gioia, rendendolo
felice. Amen. Come oggetto, è mio obbligo d’amore restituirgli bellezza, essere
tutto ciò che Lui desidera che io sia come oggetto, restituirlo a lui e far sì
che sia glorificato in questo.
Ma l’amore di Dio non
cambia. Ricordo il 21 aprile, il giorno della Benedizione, quando l’autorità
del Padre è ritornata sulla terra, sono apparsi quattro arcobaleni. Quello che
ho sentito è che non solo il Padre ci ama, ma è contento di noi, quando la sua
autorità è ritornata. E questo è molto importante, perché stiamo combattendo
una battaglia, stiamo lottando contro il diavolo e tanti di noi in effetti sono
in prima linea, affrontano battaglie e schermaglie.
È importante che in
mezzo a tutto questo ricordiamo quanto Dio ci ama. È importante che ce ne
ricordiamo, perché mentre cerchiamo di realizzare le cose possiamo perdere di
vista questo fatto, e dimenticarci di essere nella posizione di ricevere.
Non sto dicendo che
realizzare le cose è male; è importante realizzare le cose per Dio. Ma noi
facciamo quello che facciamo perché quello che siamo ci ispira a fare quello
che facciamo; non alla rovescia. Non facciamo qualcosa per diventare qualcosa;
chi siamo determina quello che facciamo. E poiché siamo gli amati di Cristo,
ecco perché lo sosteniamo nell’ultima ora, anche se è dura, anche se siamo perseguitati.
In mezzo a tutto ciò, tuttavia, è anche importante ricordare che Dio mi ama,
perché ce ne possiamo dimenticare. In mezzo alla battaglia ci possiamo
dimenticare che Dio mi ama ed è contento di me.
Nelle ultime
settimane abbiamo parlato della cerimonia dei 3 giorni; abbiamo parlato delle 6
Marie; qualunque sia la situazione, ne abbiamo parlato. La cosa interessante è
che purtroppo siamo in una situazione in cui la gerarchia della chiesa circonda
la Madre e la Madre stessa crede di aver salvato il Padre dalle sue debolezze
fisiche. Ma in realtà è il contrario. Vedete, questo è ciò che lei non capisce.
Il Padre l’ha salvata continuamente. Infatti la stessa cerimonia dei tre giorni
è stata una salvezza per lei, perché è stato attraverso la cerimonia dei tre
giorni che tutte le spose di Cristo hanno potuto essere unite a Cristo
attraverso il marito che si riveste di Cristo. Così ciascuna sposa ha potuto
essere con Cristo attraverso la cerimonia dei 3 giorni. È stata una salvezza, è
stato un dono del Cielo che è stato dato alla Madre, in modo che i sentimenti
carnali e fisici, o i sentimenti personali di dolore che poteva aver provato
fossero liberati. È per questo motivo che la cerimonia dei tre giorni è vitale
per ricevere la Benedizione, specialmente per la prima generazione. Amen! È
vitale. Assolutamente vitale.
Ricordo che una volta
Kook Jin … Facciamo un bell’applauso a mio fratello che è qui. Sono così grato
per lui. Sapete cosa mi ha detto? Mi ha detto qualcosa che mi ha sbalordito. È
successo un paio di anni fa. E questo è stato dopo che il Padre mi aveva
incoronato e tutto il resto. Mio fratello è venuto da me e mi ha detto: «Io so
quanto il Padre mi ama vedendo quanto ama te». Questo mi ha lasciato
sbalordito. Eccomi qui, il Padre mi ha appena dato la sua eredità, mi ha dato
tutto il suo regno, incoronandomi tre volte, e lui viene da me e mi dice:
«Sento l’amore del Padre quando vedo che lui ama te. Io non ho mai ricevuto
questo amore, ma quando lo vedo amare te, sento il suo amore per me». Questo mi
ha lasciato sbalordito.
Se avete dei figli o
avete dei fratelli, sapete quanta rivalità c’è nei confronti dei genitori,
quanta competizione c’è per ricevere l’attenzione dei genitori. Ma ecco qui un
uomo che avrebbe dovuto essere arrabbiato con me, che avrebbe dovuto desiderare
di uccidermi, perché mio padre ha trasmesso tutta la sua eredità a me, ecco che
dice: «Posso sentire il suo amore da quanto lui ama te».
Sono rimasto
sbalordito. Nel corso degli anni, ripensando a questo, ho capito che questo è
veramente il cuore di abbandonarsi alla proprietà di Dio, all’amore di Dio.
Questo è il vero abbandono.
E penso a tutta la
situazione, e anche alla situazione di nostra madre. A come il Padre passava il
tempo con i membri: 10 ore, 12 ore, e lei era molto dispiaciuta perché lui le
aveva promesso di finire in due ore. E questo non è successo solo una o due
volte; succedeva in continuazione. Lei era un po’ innervosita personalmente. Si
arrabbiava: «Hai promesso due ore, come puoi stare con i membri e parlare con loro
per 15 ore? Hai promesso che saresti venuto a tavola per la colazione e ora la
colazione è fredda e non puoi mangiare». Tutto questo genere di cose. Questo è
vero, ed è successo nella nostra casa.
Ma ora mi rendo conto
che, come il nostro vero fratello maggiore si arrende alla proprietà di Dio e
può dire al fratello minore che ha ricevuto tutte le benedizioni, che non si è
meritato ma che gli sono state date: «Posso vedere l’amore del Padre per me,
quando vedo quanto lui ama te»….. ora mi rendo conto che tutte quelle volte che
il Padre era con i membri in diversi paesi - e quella poteva essere l’ultima
volta che lo vedevano, ed era una situazione in cui dopo decenni e decenni
tanti arcangeli avevano circondato la Madre, incoraggiandola in ogni tipo di pensiero,
se vedendo quando il Padre dava se stesso a tutti i fratelli e sorelle, i figli
di Dio, la Madre avesse detto: «Sento il suo amore per me quando vedo quanto
lui vi ama», se avesse detto questo, se avesse potuto ripeterselo nella mente,
se fosse stata circondata da persone che non cercano di sfruttarla e di usarla
per avere soldi e potere, ma da persone vere che la incoraggiano nello spirito
e nella parola, e avesse avuto questo tipo di mente, pensate a come sarebbe
stato diverso!
Se avesse detto: «Guarda
quanto ama i nostri fratelli e sorelle. È così che ama me, perché questo è un
riflesso di quanto lui mi ama»; questo avrebbe potuto darle così tanto potere,
tanta forza, l’avrebbe potuta rafforzare spiritualmente, le avrebbe potuto dare
consacrazione, autorità, potere spirituale solo con questo parametro di
riferimento, invece di dire: «Hai spezzato un’altra promessa. La colazione si
sta raffreddando, il pranzo si sta raffreddando, non hai tempo per me».
Io sento che nell’ora
finale Dio ci sta chiedendo, ci sta veramente chiedendo: «Voglio riversare
tutto il mio amore su di te. In che posizione starai? Mi sosterrai? Darai la
tua vita per me?» Non solo a parole, ma morirai per me, proprio come ha fatto
Pietro? Dio ci sta chiedendo questo perché mentre Lo sosteniamo con forza e
siamo perseguitati a destra e a sinistra, e la gente del mondo che sostiene Dio
è perseguitata a destra e a sinistra, dobbiamo renderci conto che “Dio mi ama”.
Dio ama voi che lo sostenete.
E la chiave
successiva è che Dio è contento di noi mentre lo sosteniamo. Dio ama anche il
peccatore, ma è contrariato quando lo dissacrano. Amen!? Perciò io credo che in
questo tempo è importante che possiamo sperimentare l’amore di Dio persino
mentre siamo in battaglia. Non si tratta di quella sorta di relativismo che
dice: “Ama il tuo nemico, e poi tagliagli la testa”. Non è questo ciò che
significa. Oppure: ama i tuoi nemici mentre ti saccheggiano, violentano,
distruggono. Non è questo quello che significa. Abbiamo il diritto di difendere
Dio. È nostro diritto difendere Dio. È nostro diritto difendere Dio nell’ora
finale. È nostro dovere difenderci contro i predatori che vengono nel pollaio.
Abbiamo un diritto: la protezione.
Sento fortemente che
il Padre vuole incoraggiare quelli che stanno rischiando la loro vita per lui
adesso. Perché so che si avanti ad onde: a volte vi sentite su, ma a volte vi
sentite veramente giù; a volte siete rinvigoriti, a volte è stancante. Ma so
una cosa. Voglio essere il tipo di figlio che, quando sarò di fronte a mio
padre, lui dirà: «Figlio mio, sei stato fedele ed io sono soddisfatto di te».
Voglio essere questo tipo di figlio. Anche se perdo tutto, anche se non ho
nulla, lui potrà guardarmi e dire: «Sono soddisfatto di te, ragazzo mio».
Voglio incoraggiare
tutti quelli che sono qui a combattere la buona battaglia, che sono
perseguitati, vi voglio incoraggiare: “Dio vi ama tanto”. Ha dato la sua vita
per voi, e anche per i peccatori, ma è contento di quello che state facendo.
Voi state dalla sua parte nell’ultima ora, quando conta veramente. Lo sostenete
quando tutti prendono la strada facile e lo calpestano. Perché questo è quello
che stanno facendo tutti gli altri, e dove sta andando il gregge. Noi siamo
quelli che si ergono in sua difesa a rischio di perdere tutto per un’unica
ragione, ossia perché lo amiamo. Proprio così.
Voglio anche
ringraziare personalmente tutti i fratelli e sorelle del mondo, e naturalmente
tutti voi [nella Sanctuary Church]. È un onore per me stare qui con voi in
questo tempo tumultuoso. È un grande onore perché sto insieme a persone di vera
fede, che credono in Cristo e non sono semplicemente persone che vanno in
chiesa o che seguono il gregge, sono autentiche persone di Dio, guerrieri di
Cristo che sanno ciò che è giusto e ciò che è sbagliato e vogliono far felice
Dio. E vi ringrazio per questo, perché è un onore lavorare con questo tipo di
persone. È un onore. E prego veramente che il Padre riversi il suo amore su di
noi oggi. Omma, vuoi dire qualcosa su questo?
Parla Yeon Ah Nim, La
Moglie di Hyung Jin Moon
Grazie infinite. A
nome di tutti lasciate che gli dia un abbraccio. [Applausi].
Quando penso al
Padre, devo essere onesta con voi. Era un uomo che faceva paura. Oh, sì. Vi sto
dicendo la verità. Metteva un po’ paura. Così io stavo sempre indietro, mandavo
avanti mio marito.” «Appa, tu vai davanti. Fai tu così». Preferivo sempre
rimanere dietro perché, è vero, mi faceva paura. E aveva un potere spirituale
immenso, come ricorderete. E tanti della prima generazione sono stati matchati
dal Padre perché sapevano e credevano che il Padre li conosceva più di loro
stessi.
Il Padre può vedere
persino tutto il mondo spirituale e tutti gli antenati che sono dietro a una
persona. Ecco perché può fare il nostro Matching. La nostra prima generazione credeva
in questo ed era vero. Ricordo una sorella che una volta ha dato la sua
testimonianza e ha raccontato che aveva fatto un sogno. Ha visto il Padre sul
fondo dell’oceano. Era molto buio, ma il Padre era sul fondo dell’oceano. Era
scioccata: cos’è successo al Padre? Poi ha avuto l’opportunità di partecipare a
un Hoon Dok Hae con il Padre. Il Padre era nel bel mezzo della lettura dell’Hon
Dok Hae e si è fermato e ha detto: «Ero in fondo all’oceano perché stavo
lottando con l’asse della terra». E l’ha guardata negli occhi. Lei era
sbalordita e ha detto: Mio Dio, non gliel’ho neanche chiesto e lui conosce già
le nostre domande. Ecco perché a volte, durante l’Hon Dok Hae, il Padre va in
giro, cambia argomento, e così risponde a tutti quelli che sono seduti lì. Ecco
cosa ha testimoniato questa sorella. E questo ha accresciuto la mia paura verso
il Padre. La Bibbia nei Proverbi dice: “L’inizio della saggezza è
conoscere il timore di Dio”. È proprio vero.
Oggi, ascoltando il
messaggio di mio marito, mi sono venute tante lacrime perché sento così tanto
Dio, e così tanto il Padre. Io non so per quale ragione lui ha dato così tante
benedizioni alla nostra coppia. Ha scelto mio marito come successore. Possiamo
chiedere di più? Ha detto che la nostra coppia è una coppia che il Cielo ama.
La benedizione immensa che abbiamo ricevuto era straordinaria. Ma è facile
amare Dio ed essere gioiosi con Dio quando riceviamo tante benedizioni. Il
problema e la prova vengono quando Dio vi dice di fare delle cose che non
volete fare. A volte sono cose che sembrano crearvi dei problemi e Dio vi dice
di farle. Quando eravamo in Corea e facevamo i ministri della Mega church [la
grande chiesa a Seul] e ogni domenica partecipavano al servizio migliaia di
persone, a volte dovevamo abbandonare tutto e andare a servire il Padre. Era
una decisione molto difficile, ma più lo facevamo, più benedizioni venivano.
Abbiamo potuto servire il Padre personalmente nell’ultima ora.
Quando siamo venuti
qui in Pennsylvania e abbiamo abbandonato tutto, la nostra posizione, tutte le
cose cha avevamo, tutta la reputazione, è stata una cosa difficile ed io
personalmente non volevo farlo. Ma siamo venuti qui ed ho potuto conoscere
nostro Padre più profondamente di quanto avrei mai potuto immaginare. Il
rapporto personale con il Padre che ho trovato era così immenso. A volte avevo
sentito quasi che il Padre mi stava punendo, ma il Padre aveva un piano
migliore.
Fratelli e sorelle,
proprio come Giobbe fu messo alla prova da Satana con l’approvazione di Dio,
così noi siamo provati e messi in situazioni difficili. Io ho capito questo.
Già un paio di volte vi ho raccontato di come il Padre ci ha schiaffeggiati, mi
ha schiaffeggiato sulla guancia in Nigeria. Ma in effetti il Padre, dopo quella
prova, era preoccupato per noi, era preoccupato per me: “non puoi tenere nessun
rancore, nessun risentimento”. Io penso che anche per Dio sia la stessa cosa.
Lui ci mette alla prova, ci mette in situazioni difficili ma si preoccupa di
noi, ci ama veramente. Quando vede che rimaniamo forti, anche se è difficile,
quella prova diventa il Suo amore. Oggi, fratelli e sorelle, siamo forti e
testimoniamo il Suo amore in mezzo alle difficoltà. Aju.
Amen. Grazie, Omma.
Guardiamo il passo
della Cheong Seong Gyeong
Cheon Seong Gyeong.
Pag. 323 In Italiano
Solo il vero amore
può influenzare la motivazione, il corso o la conclusione della nostra vita.
Essendo nati nell’amore, gli esseri umani devono vivere per l’amore, e persino
morire per l’amore alla fine della loro vita.
Voglio che restiate
seduti, e ora chiudiamo gli occhi. Voglio prendere un po’ di tempo per essere
alla presenza di Dio. Tante volte invitiamo Dio ad essere presente ma non
sappiamo come farlo restare. Tante volte cerchiamo solo di realizzare delle
cose per Lui, e Lui ci vuole dare, ma noi non sappiamo ricevere.
Voglio prendere
questo tempo per ricevere da Dio, perché in mezzo a questa battaglia abbiamo
anche bisogno di riempirci di nutrimenti e dell’amore di cui Dio ci colma.
Hyung Jin Moon prega
Padre, Ti ringraziamo
tanto. Dio, sappiamo che ci ami tanto, perché hai detto beati quelli che sono
perseguitati per la giustizia, perché di essi è il Regno dei Cieli.
Padre, sappiamo di
essere tanto benedetti; siamo benedetti perché stiamo per la giustizia, non per
l’arroganza. Signore, ma per Te. Perché Tu sei perfetta giustizia, perfetta
shalom, pace e completezza. Tu sei perfezione perfetta.
Padre, oggi vogliamo
venire alla Tua presenza. Ma tante volte, mentre combattiamo contro i demoni e
i diavoli nella nostra vita e gli eserciti che ci vengono contro, è facile
perdere di vista quanto Tu ci ami, quanto sei contento di noi perché
combattiamo la buona battaglia.
Padre, Ti ringraziamo
in questo momento perché ci ami tanto, perché hai dato la tua vita sulla croce
in continuazione, in modo che fossimo liberi e vivessimo in libertà nel tuo
spirito.
Padre veniamo a
contatto col Tuo amore, vogliamo abbandonarci a Te, vogliamo abbandonarci alla
Tua proprietà e al Tuo dominio. Ti chiediamo di essere ora ricolmi dello
Spirito Santo. Non è necessario che venga in modo super-spettacolare. Potrebbe
venire come una tranquilla onda dello spirito su di noi.
Padre, abbandoniamo
le nostre aspettative di volere che tu ti manifesti con tuoni e fulmini,
vogliamo solo essere alla tua presenza, per quanto umile e mite sia.
Padre, vogliamo
notarti nel battito del nostro cuore che sta battendo in questo momento, che è
la grazia dell’amore che hai dato. Vogliamo notare la Tua presenza nel respiro
che tiriamo in questo momento perché è la Tua grazia. Saremmo potuti morire la
notte scorsa. Vogliamo notarti nella sensazione che abbiamo nei nostri sensi in
questo momento, e vogliamo reclamare questi sensi e tutti i nostri sensi
spirituali sotto la Tua proprietà. Tu sei il proprietario del nostro spirito,
tu ci possiedi, Signore. Possiedi il nostro spirito, ci possiedi, Padre, e noi
siamo contenti di essere qui.
Padre preghiamo che
Tu liberi questi sensi in modo che possiamo sentire la potenza del Tuo amore
che ci rinvigorisce e della Tua grazia che è reale e viva nella nostra vita.
Padre, mentre
avanziamo sul campo di battaglia per Te contro quelli che stanno contro di Te,
preghiamo sempre di ricordarci di darti gioia come nostro scopo.
Padre preghiamo di
poter essere quelli che stanno con questa consacrazione e preghiamo e Ti
ringraziamo per tutte le cose che stai facendo, la forza e la ricarica che ci
stai dando adesso. Perché Padre, senza di Te noi non siamo nessuno, ma con Te
siamo tutto.
Ti ringraziamo
Signore e rendiamo a Te tutta la gloria, e l’onore. Riportiamo questo in tutti
i nostri nomi e preghiamo questo nel Tuo santo nome. Amen! Aju.
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